COMUNICATO STAMPA
9 Giugno 2011
Il sen. Raffaele Fantetti ha consegnato oggi, di persona, all’Ambasciatore del Brasile in Italia la seguente lettera aperta diretta alla comunità italiana ivi residente.


S.E. Ambasciatore Adhemar Gabriel Bajadian,
Ambasciata del Brasile
Piazza Navona, 14
00186 Roma
Roma, 9 Giugno 2011

Egregio Ambasciatore Bajadian,

a nome del sottoscritto, del collega onorevole Picchi e dei membri del Coordinamento del PdL in Europa intendo esprimere a Lei, nella Sua qualità di massimo rappresentante del Brasile in Italia, il nostro sconcerto e sdegno per la decisione di ieri da parte del Supremo Tribunal brasiliano di respingere il ricorso italiano diretto all’estradizione del pluricondannato Cesare Battisti e per la conseguente e prossima sua completa scarcerazione.

Il Governo italiano, supportato dalla Presidenza della Repubblica (che su questo tema si è particolarmente attivata non solo pubblicamente) presenterà ora ricorso alla Corte Penale Internazionale dell’Aia.

Nel frattempo, ci si permetta -Suo tramite- di rivolgerci direttamente ai nostri connazionali residenti in Brasile.
L’abile difesa di Battisti ha fatto leva soprattutto su due argomenti.

Primo, il potere giudiziario deve, in ultima analisi, su questi temi, rimettersi a quello politico : il Presidente Lula (poche ore prima di lasciare l’incarico, a Capodanno) aveva così già deciso e bisognava uniformarsi, pena l’esposizione della Presidenza brasiliana al «ludibrio internazionale».
E’ chiaro a tutti, già da questo, quanto il Brasile differisca dall’Italia !

Noi applichiamo -magari all’esasperazione- un principio di autonomia e separazione dei poteri di uno Stato che da quando affermato dal Montesquieu (1748) ha costituito un cardine del progresso democratico delle Nazioni e -ahimè- sembriamo quasi, masochisticamente, godere del fatto di mettere in difficoltà all’estero le nostre istituzioni.
Secondo, la difesa di Lula ha sostenuto che in Italia «si sta constatando una crescita preoccupante del fascismo in parte della popolazione e anche in settori del Governo» e Battisti sarebbe stato sottoposto ad atti persecutori o discriminatori.

Molteplici gradi di giudizio operati dalla magistratura italiana (notoriamente super-autonoma dal Governo) e l’avallo di una mozione approvata dal Parlamento dell’Unione Europea non sarebbero dunque, per questi supremi giudici brasiliani, una condizione ampiamente confortante circa la civiltà del trattamento riservato al pluriomicida Battisti dal sistema statuale italiano.

Che dire di più? Dove sta la civiltà?

Nel dubbio, Noi continuiamo ad essere fieri delle istituzioni italiane e ci rammarichiamo che con un grande Paese ed un grande popolo come quello brasiliano si sia creata, su questa infausta vicenda, una crasi talmente grave.

Distinti Saluti
Sen. Raffaele Fantetti

2020-05-04T16:55:55+00:00

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